CONSIGLIO GENERALE FISASCAT CISL PUGLIA, SPINZI: TROVARE GIUSTE RISPOSTE ALLE ESIGENZE DEI LAVORATORI PER CONCILIARE TEMPI VITA-LAVORO

Un contesto economico in miglioramento può e deve trovare le giuste soluzioni alle dinamiche lavorative e organizzative e le giuste risposte alle esigenze dei lavoratori, in un tempo in cui è sempre più difficile conciliare i tempi di vita e lavoro”. Così Luigi Spinzi, segretario generale Fisascat Cisl Puglia, in occasione del Consiglio Generale tenutosi oggi a Bari, illustrando l’attività politico-sindacale del 2022 e tracciando la situazione socio-economica di questo periodo.

Di contrattazione quale elemento “mai come oggi fondamentale per l’agire sindacale” ha parlato il segretario generale Fisascat Cisl Davide Guarini, “dato che la Fisascat ha circa 5milioni di lavoratori ad oggi sprovvisti di rinnovo contrattuale. Dobbiamo dare un’accelerata su questo versante per supportare le lavoratrici e i lavoratori del settore terziario e servizi, determinanti ancora adesso per il recupero dei numeri rispetto alla pre-pandemia. Bisogna agire in tempi brevi – ha dichiarato ancora Guarini – per proiettarci al futuro. È un invito forte alle nostre controparti, sia a livello nazionale ma anche territoriale, affinché mettano in campo la giusta sensibilità, per far sì che anche questo settore possa ambire poi a fare politiche di sviluppo attraverso il potenziamento della bilateralità. Abbiamo forte necessità di manodopera nei nostri settori, e su questo dobbiamo avere la capacità di impegnarci per far sì che si possano mettere in campo strumenti di domanda-offerta, anche attraverso percorsi di riqualificazione e con il supporto degli enti bilaterali a tutti i livelli”.

Nel suo intervento, il segretario generale Cisl Puglia Antonio Castellucci ha posto l’accento sul comparto turismo, settore importantissimo per la Puglia, “con grandi potenzialità, su cui abbiamo chiesto alla Regione la massima attenzione. Abbiamo incontrato il presidente Emiliano e l’assessore al Bilancio Piemontese i quali hanno garantito che viene scongiurato il taglio alle risorse riferito al deficit della sanità. È quindi una buona notizia, ma è indubbio che bisogna investire, dare più opportunità e soprattutto mettere al centro la persona, il lavoro stabile, sicuro, abbiamo necessità di lavorare in questo settore 12 mesi all’anno”.

Nella sua relazione, Spinzi ha evidenziato come “nell’intera società si è profondamente modificata la propensione al consumo e al risparmio, alla luce anche degli ulteriori eventi esterni come la guerra in Ucraina, la crisi energetica, una inflazione importante, con l’aumento dei tassi di interesse e del costo del denaro. Ma, nonostante la debolezza del quadro congiunturale, secondo i dati Bankitalia l’occupazione è aumentata nel quarto trimestre del 2022 e la domanda di lavoro sarebbe nuovamente cresciuta nei primi mesi dell’anno in corso.  In Puglia l’occupazione nel terzo trimestre del 2022 è aumentata di 27mila unità rispetto allo stesso trimestre del 2021, collocandola al primo posto nel Mezzogiorno e al quarto posto in Italia dopo Toscana, Veneto e Lombardia”. Sul comparto commercio, la notevole parcellizzazione di piccole e microimprese genera una difficoltà a sindacalizzare i singoli lavoratori. Occorre impegnarsi quotidianamente in operazioni di proselitismo, di formazione, di divulgazione, per far crescere la cultura sindacale nei singoli operatori del settore. Nel comparto turismo, le imprese soffrono una mancanza di personale che secondo gli addetti si lavori ammonta a circa 15-20mila unità, nonostante il trend di arrivi e presenze di turisti sia in netto aumento, rispetto agli scorsi 3 anni. La stagionalità di questo tipo di occupazione non offre molte prospettive di crescita o di stabilità. L’appello resta quindi quello di puntare alla destagionalizzazione, investire in nuove politiche attive del lavoro che puntino ad un turismo in Puglia 12 mesi l’anno, formazione mirata, dunque alla qualità del lavoro che sia sicuro, contrattualizzato, ben retribuito.

Sulla ristorazione collettiva, dalle mense scolastiche alle ospedaliere, Spinzi ha sottolineato come “non si possa pensare che gli appalti si basino esclusivamente sul prezzo del servizio e sulla ricerca del profitto da parte delle imprese, da cui derivano talvolta offerte tese unicamente all’aggiudicazione della gara ad ogni costo e al posizionamento sul mercato”, a scapito dei lavoratori. Idem per lavoratrici e lavoratori della vigilanza privata e servizi fiduciari, il cui rinnovo del contratto è fermo da oltre 7 anni, pur prestando un servizio pericoloso per la propria incolumità fisica. Sul sociale, tale comparto risente molto dell’alto tasso di denatalità, controbilanciato dall’aumento della popolazione straniera, in un’ottica di domanda crescente di welfare e servizi alla persona. Infine, per il comparto “leisure” si assiste ad una forte domanda di attività ad esso legate, mentre per l’assistenza domiciliare ed alla persona la Fisascat, ha deciso di puntare molto sulla formazione con corsi ad hoc.

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